
📝 ARRESTATO in Tunisia 📖
la mia esperienza in Tunisia ha avuto un risvolto decisamente inaspettato, uno di quegli episodi che ti insegnano a non sottovalutare mai i consigli che ti vengono dati prima di partire, anche quando pensi di potertela cavare da solo.
RACCONTI DI VIAGGIO2016RACCONTI 2016-2018CONSIGLIATI
Dott. Gabriele Giacopino
6/22/20162 min leggere

La mia esperienza in Tunisia ha avuto un risvolto decisamente inaspettato, uno di quegli episodi che ti insegnano a non sottovalutare mai i consigli che ti vengono dati prima di partire, anche quando pensi di potertela cavare da solo.
Fin dal mio arrivo, la raccomandazione che ho sentito più spesso è stata: “Non uscire mai da solo nelle ore serali, qui può essere davvero pericoloso.”
Nonostante ciò, qualche giorno dopo, spinto forse dalla curiosità e dalla voglia di vivere qualcosa di diverso rispetto alla routine mi sono ritrovato a passeggiare da solo di sera e decisi di chiamare un taxi per farmi portare in un bar, giusto per vedere com’era la vita notturna fuori dal giro turistico.
Appena arrivato davanti a quello che sembrava un locale decisamente poco raccomandabile sono stato accolto da un buttafuori dall’aria sospettosa.
L’atmosfera del luogo era particolare: il bar era pieno di uomini, molti dei quali avevano uno sguardo che non ispirava troppa fiducia perciò ho preferito restare in disparte e limitarmi a osservare, dopo poco due uomini si sono avvicinati e hanno iniziato a chiacchierare con me chiedendomi con insistenza da dove venissi e perché mi trovassi lì.
Nonostante avessi detto di non voler bere hanno insistito per offrirmi una birra, più il tempo passava e più mi rendevo conto che la situazione stava diventando sempre più surreale, così ho cercato una scusa per allontanarmi.
A un certo punto i due mi hanno proposto di riaccompagnarmi loro stessi in albergo, ho declinato dicendo che dovevo svegliarmi presto il giorno dopo e mi sono affrettato a chiamare un taxi, ma prima di poter uscire uno dei due ha insistito che almeno offrissi un giro da bere a tutti.
Per non creare ulteriori problemi, ho accettato e poi finalmente sono riuscito ad allontanarmi dal locale.
Credevo che ormai il peggio fosse passato ma il viaggio di ritorno mi ha riservato un’altra sorpresa: la polizia locale ci ha fermati per un controllo, chiedendomi subito i documenti.
Dopo averglieli consegnati gli agenti cominciavano a dire che non avevo i documenti di riconoscimento e che sarei stato arrestato, nonostante avessero i miei documenti in mano.
Mi ritrovai in una discussione surreale con la polizia che continuava ad insistere e io che cercavo di spiegare la situazione, dopo diversi minuti di tensione e uno sguardo fin troppo esplicito al mio portafoglio tutto si è risolto con una “multa” di 20 dinari, mi furono restituiti i documenti e tornai libero, mancava solo l'ultimo tratto di strada per arrivare in hotel, dove arrivai solo dopo aver fatto una sosta forzata al bancomat perché il tassametro era rimasto acceso per tutto il tempo dell’interrogatorio.
Una serata che mi ha lasciato addosso una buona dose di adrenalina e anche qualche insegnamento: la prossima volta ascolterò senza esitazione i consigli ricevuti, perché, alla fine, certe esperienze meglio evitarle, o forse no?


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